Ci fanno spesso questa domanda: "Ma voi guadagnate qualcosa con l'open source?"
La risposta breve è sì. Quella lunga richiede di smontare un paio di idee sbagliate su cosa significhi davvero fare open source nel 2025.
Open Source Non Significa Gratis
Partiamo da qui perché è il malinteso più grande. Quando rilasci un progetto open source non stai regalando il tuo lavoro. Stai facendo una scelta precisa: rendere trasparente il modo in cui funziona quello che hai costruito.
Il codice è disponibile, sì. Ma non è questo il punto. Il punto è che chiunque può verificare cosa fa, come lo fa, e se ci sono problemi. In un mondo dove il software tocca ogni aspetto della vita delle persone (dalla sanità ai pagamenti, dall'educazione all'intrattenimento), la trasparenza non è altruismo. È responsabilità.
E da un punto di vista business? È anche un vantaggio competitivo enorme.
Il Problema del Modello Chiuso
Quando sviluppi software proprietario hai un obiettivo chiaro: lanciare la prossima feature prima dei competitor. Funziona, per carità. È il modello dominante da decenni.
Ma ha dei limiti evidenti. Nessuno dall'esterno può dirti "questa cosa non funziona come dovrebbe" o "avete considerato questo caso d'uso?". Peggio: nessuno può chiederti se quello che stai costruendo è etico, sicuro, o se serve davvero alle persone.
Nel mondo dell'AI questo approccio diventa rischioso. Stiamo costruendo sistemi che prendono decisioni al posto nostro, che influenzano assunzioni, prestiti, diagnosi mediche. Farlo dietro porte chiuse, senza possibilità di scrutinio, non ha più molto senso.
La Sicurezza Non Si Nasconde
Prendiamo la crittografia. AES, RSA, le curve ellittiche che proteggono le tue carte di credito online: sono tutte open source. Gli algoritmi sono pubblici.
Chiunque può studiarli, analizzarli, cercare di romperli. Questo sembra controintuitivo. Se vuoi che qualcosa sia sicuro, non dovresti tenerlo segreto? No. Funziona esattamente al contrario. La sicurezza per oscurità (security by obscurity, come la chiamano i tecnici) è un bluff. Prima o poi qualcuno trova il punto debole. E quando succede, sei fregato, perché non hai idea di quanto a fondo sia compromesso il sistema.
Gli algoritmi crittografici open source invece vengono testati da migliaia di ricercatori di sicurezza in tutto il mondo. Se c'è un buco, qualcuno lo trova. E viene fixato prima che diventi un problema serio. Bitwarden, uno dei password manager più usati al mondo, funziona così. Il codice è pubblico. Puoi verificare esattamente come vengono gestite le tue password. E proprio per questo le persone si fidano. La trasparenza non è il problema. È la soluzione.
Come Funziona il Business Model Open Source
Linux è open source. Lo usano praticamente tutti i server del mondo. Android è open source. Gira su miliardi di dispositivi. Kubernetes è open source. È lo standard de facto per orchestrare container.
Questi progetti non sono sopravvissuti per filantropia. Sono diventati così diffusi proprio perché open source.
Ecco il meccanismo: rilasci il software gratuitamente. Costruisci una community di persone che lo usano, che trovano bug, che suggeriscono miglioramenti, che contribuiscono codice. Quando il tuo tool diventa essenziale per migliaia di aziende, quelle aziende hanno bisogno di supporto enterprise, consulenza, personalizzazioni, training.
Red Hat ha costruito un'azienda da miliardi di dollari su Linux. Non vendendo Linux (che è gratis), ma vendendo servizi intorno a Linux.
Non è un modello nuovo. È solo meno immediato da capire rispetto a "faccio un software e lo vendo".
Community-Driven, Non Trend-Driven
C'è un'altra differenza importante. Quando sviluppi in modalità open source non insegui il trend del momento. Sviluppi per le necessità concrete della community che usa il tuo tool.
Questo cambia tutto. I progetti open source che funzionano davvero sono quelli che risolvono problemi reali, non quelli che implementano l'ultima buzzword. Sono strumenti che cambiano il modo di lavorare delle persone, non feature che servono solo a fare demo commerciali.
Nel campo dell'AI questo approccio sta diventando sempre più rilevante. Progetti come Llama di Meta stanno dimostrando che è possibile sviluppare modelli linguistici potenti in modo trasparente, permettendo alla community di verificare, migliorare, e sollevare questioni etiche.
La Scelta di Quinck
Per noi fare open source non è ideologia. È pragmatismo.
Vogliamo costruire software che duri. Che sia verificabile. Che risolva problemi veri e non solo quelli che immaginiamo noi. E vogliamo farlo insieme a persone che condividono questi obiettivi.
Questo non significa che tutto quello che facciamo è open source. Ma quando ha senso rilasciare qualcosa pubblicamente, lo facciamo. Perché un progetto open source ben fatto ti porta feedback che non avresti mai ottenuto altrimenti. Ti porta contributor. Ti porta visibilità. E nel lungo periodo, ti porta anche business.
In Pratica
Se stai valutando se adottare un modello open source per il tuo prossimo progetto, chiediti:
Il tuo software risolve un problema che hanno in molti?
Potresti beneficiare di contributi esterni?
La trasparenza è un valore per i tuoi utenti?
Puoi costruire servizi intorno al software base?
Se la risposta è sì a due o più di queste domande, l'open source potrebbe essere la strada giusta. Non perché è "la cosa giusta da fare", ma perché è la strategia che funziona meglio.